Il museo

Cosa è il
il Museo delle
Genti di Montagna di Palazzuolo sul Senio?

Il Museo della vita e del lavoro delle genti di montagna, nato all’inizio degli anni ’70 per opera del paziente lavoro di ricerca e di conservazione di oggetti effettuata da Antonio Poli, è collocato all’interno dei locali dello storico Palazzo dei Capitani a Palazzuolo sul Senio. La collezione esposta, costituita da oltre 1000 pezzi che narrano la storia della prima metà del ‘900 di un territorio e una comunità montana di confine tra Toscana e Romagna, è frutto di donazioni volontarie di tanti abitanti della zona che hanno visto nel Museo la possibilità di conservare e di valorizzare una parte della loro storia che avrebbe altrimenti rischiato di essere dispersa.
Questa comunità contadina ha visto infatti nel corso degli anni del secondo dopoguerra una rapida e sostanziale modificazione con lo spopolamento del territorio di origine .Questo ha comportato anche l’abbandono di modi di vivere e lavorare che gli oggetti del Museo raccontano. La raccolta ha quindi una funzione di testimonianza e di conservazione della storia di tante vite, della fatica e dell’ingegno necessario ad affrontare con mezzi molto poveri le necessità del vivere. Il Museo è quindi portatore di una memoria con una doppia valenza: per il visitatore esterno che ha la possibilità di vedere la vita concreta delle generazioni che lo hanno preceduto e per coloro che appartengono alla comunità di cui il Museo è espressione. Questa si concretizza nelle sale del Museo di questa comunità nei nomi dei luoghi e degli originari possessori degli oggetti che accompagnano la descrizione degli oggetti stessi, mantenendo un legame diretto con coloro che li hanno posseduti e vissuti.
La visita al Museo, che è posizionato nello storico Palazzo dei Capitani nel centro del paese, è anche il miglior inizio per la conoscenza del territorio circostante. Attualmente il Museo è fruibile ai portatori handicap ed è inserito all’interno del Sistema Museale Mugello della Montagna Fiorentina.

E’ disponibile un catalogo che riporta la descrizione dettagliata degli oggetti esposti, la loro storia e le modalità di utilizzo, redatto da Antonio Poli, fondatore ed anima del Museo stesso. La visita è accessibile durante le giornate di apertura o su richiesta. In caso di visite programmate, queste possono essere guidate da personale volontario che illustra gli oggetti, la loro storia e la loro funzione.
La collezione è disposta su 2 piani in 10 sale di medie dimensioni, che sono in grado di accogliere un numero di circa 10 persone per volta. Le 3 sale al piano terra accolgono attrezzi per la lavorazione del grano tra cui una grande trebbiatrice interamente smontabile, pezzo unico costruito da un artigiano locale per adattarla all’uso nelle zone montane difficili da raggiungere.

E’ inoltre stato ricostruito un mulino ad acqua, completo anche del sistema di pale di rotazione ad immersione. Nelle stesse sale uno spazio è stato dedicato alla produzione del carbone. Un pannello descrive le modalità di costruzione di una carbonaia e il lungo processo di ‘cottura’ di questa che portava alla produzione di carbone vegetale, un’attività molto rilevante per la povera economia montana fino alla prima metà del ‘900. Oltre alla descrizione, sono in mostra i semplici oggetti legati al lavoro del carbonaio

Al primo piano una sala è dedicata agli oggetti per il trasporto: dalle scarpe chiodate al carretto. Una seconda sala è dedicata agli oggetti del fabbro e del falegname. La 3° sala è una ricostruzione di una cucina tipica della nostra casa colonica. Nella 4° è esposto un telaio e gli oggetti legati alla produzione della seta. La 5° sala raccoglie oggetti della casa, tra cui una culla e una seggiola per balia. La 6° sala raccoglie oggetti legati all’allevamento degli animali e alla caccia e la 7° altri oggetti legati all’attività agricola, tra cui un grande contenitore per farina di castagne realizzato da un tronco cavo di pregevole fattura e altri oggetti legati alla cantina.
Il Museo è il luogo della memoria della comunità di Palazzuolo sul Senio e questo a portato a raccogliere al suo interno anche oggetti che non appartengono propriamente alla cultura contadina, divenendo anche il Museo Civico del Comune di Palazzuolo sul Senio. Sono infatti presenti anche oggetti sacri con la recente acquisizione di un Messale del 1637 proveniente da una delle Parrocchie sparse nel territorio comunale e ormai abbandonate da tempo. L’oggetto di maggiore pregio è costituito da un Cristo ligneo risalente al XIII secolo, inoltre è esposta una campana in bronzo datata 1496 proveniente dalla Chiesa di Piedimonte.
Sono infine raccolti altri oggetti frutto di donazioni al Museo: una statua in legno raffigurante il Boscaiolo di Giovanni Bertozzi, un quadro raffigurante una natura morta con iuta del pittore Francesco Pagliazzi e una raccolta di oggetti in tessuto realizzati da Ines Macchi, artista e artigiana nata a Palazzuolo sul Senio nel 1903.
In ogni sala è presente un cartellone introduttivo e la descrizione degli oggetti è riportata su schede di sala disponibili anche in Inglese, Tedesco e Spagnolo.

Torna in alto